Quali regole per la casa comune dei riformatori e liberaldemocratici italiani?

Strade, 29 Aprile 2021

Cosa c’entra l’appello lanciato da Linkiesta per “una nuova alleanza riformista e liberaldemocratica” con l’aspra battaglia in corso in +Europa? Se non tutto, molto, anzi moltissimo. Molto più della questione degli eventuali “contenuti” e delle priorità politiche comuni, tocca un punto, fastidioso per molti, quello delle regole dello stare insieme e degli statuti, cioè in breve dell’essere partito.

Se però, seguendo Gandhi, crediamo che «il fine è nei mezzi come l’albero è nel seme», non possiamo pensare di concepire un nuovo soggetto politico aggregativo delle forze riformatrici e liberal-democratiche, che esso sia “federativo” o “unitario”, senza porci la questione delle regole del suo funzionamento, in altre parole della sua carta statutaria. E quindi, se, come sostiene Linkiesta, “compete ai veri leader, se sono veramente tali, l’onere di farsi promotori del salto di qualità necessario per riconoscere che poiché l’obbiettivo politico è comune, esso va perseguito agendo di comune intento”, questo non basta, cioè non basta che tre, quattro, cinque leader si mettano intorno ad un tavolo e “decidano”. Lire la suite

I propagandisti di Putin. Il soft power del Cremlino sulla cultura italiana

Strade, 15 Aprile 2021

Mi si chiede un compito assai improbo: una critica del lungo e approfondito studio “L’influenza russa sulla cultura, sul mondo accademico e sui think tank italiani” di Massimiliano Di Pasquale e Luigi Sergio Germani. Compito improbo, perché in qualche modo il lavoro potrebbe essere “liquidato” in questo modo: analisi tanto impeccabile, quanto indispensabile. Lettura vivamente consigliata. Lire la suite

In Italia, il caso del soldato Markiv sarà esaminato dalla Corte di Cassazione

Radio Svoboda, 6 Marzo 2021

L’articolo completo di Nataliya Kudryk (in ucraino) può essere letto qui

Nataliya Kudryk: La Procura Generale di Milano chiede di annullare la sentenza di secondo grado con la quale è stato assolto il soldato Markiv. Secondo Lei perché sia la famiglia di Rocchelli che la stessa Procura continuano ad insistere sulla colpevolezza di Markiv ed esercito ucraino senza mai accettare la possibilità del coinvolgimento della parte russa nella vicenda e rifiutano la collaborazione con l’autorità ucraine? Lire la suite

Covid19. Uscire da un’ideologia politico-sanitaria inefficace e liberticida

Care amiche, cari amici della Direzione di +Europa,

vi scrivo prendendo spunto dalle sollecitazioni di Gianfranco nelle ultime due sedute della Direzione, che ha invitato tutti a parlare “di politica” e a guardare agli scenari esterni come guida del nostro dibattito. Dunque vi invio queste considerazioni su un punto “politico” che, secondo me, viene prima di tutti gli altri e che non riguarda, se non indirettamente, le nostre vicende interne, ma il modo di intendere il ruolo di una forza politica liberale nel nuovo contesto politico mondiale segnato dalla pandemia.

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Affaire Markiv: Giustizia è fatta

Ecco perché Vitaly Markiv è stato assolto per l’omicidio del fotoreporter Andrea Rocchelli

di Carmelo Palma e Olivier Dupuis

Linkiesta, 4 novembre 2020

Dopo 3 anni di detenzione, il militare è stato scarcerato su disposizione della Corte dʼAppello di Milano per non aver commesso il fatto. Una pagina felice non solo per il soldato italo-ucraino, ma anche per la magistratura italiana

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